Accendere il sorriso con denti bianchi e brillanti

Lo sbiancamento dei denti è stato da sempre il sogno di pazienti e dentisti. Oggi, grazie a soluzioni e tecniche moderne, adattabili alle diverse necessità, è possibile realizzarlo in modo efficace e delicato al tempo stesso.

Perché i denti non sono tutti bianchi e si macchiano e ingialliscono?

Frequentemente denti, peraltro sani, possono avere una colorazione particolarmente scura, tale da provocare imbarazzo nel mostrarli. Tali diverse colorazioni possono essere costituzionali, cioè dipendere dalla qualità dello smalto e dalla struttura della dentina, oppure causate da traumi o agenti esterni, quali determinati farmaci, antibiotici. Anche le otturazioni canalari possono alterare la colorazione di un dente devitalizzato. Oltre al naturale ingiallimento fisiologico, numerosi sono i fattori che possono spegnere la naturale lucentezza dello smalto: dal fumo all’assunzione frequente di cibi che contengono coloranti, come the, tisane, caffè e coca cola, rape, ciliegie, spinaci, liquirizia, all’utilizzo di collutori a base di clorexidina.

Cosa differenzia uno sbiancamento ‘fai da te’ con prodotti da banco da quello professionale eseguito dal dentista?

Naturalmente l’approccio professionale è senza dubbio quello che alla lunga risulta il più valido e più sicuro rispetto ai cosiddetti sistemi ‘fai da te’, che spaziano dalle gomme da masticare contenenti xilitolo e sorbitolo ai dentifrici capaci di asportare le macchie esterne grazie all’azione abrasiva del bicarbonato di sodio, silice, fosfato tricalcico, o all’azione chimica sbiancante di sostanze come il monofluorofosfato e il tripolifosfato di sodio. Esistono poi i gel sbiancanti al perossido di idrogeno che si applicano mediante strisce adesive o applicatori tipo pennellino.

Tali metodi presentano lo svantaggio degli effetti collaterali (ipersensibilità dentale, dolore, smalto danneggiato), del basso effetto sbiancante raggiungibile, intorno alle 4-6 tonalità massimo, della bassa durata dell’effetto sbiancante (mesi) e tempi di applicazione lunghi. Ben altra cosa è il trattamento sbiancante eseguito in uno studio dentistico, caratterizzato dalla supervisione e monitoraggio continui del medico dentista, da più elevate percentuali di agenti sbiancanti, dalla garanzia di raggiungere fino a 15 tonalità in un tempo di applicazione minore e per una durata maggiore (anni).

Come avviene lo sbiancamento dei denti?

Il trattamento sbiancante si effettua con agenti specifici sbiancanti (perossido di idrogeno e perossido di carbamide) ricchi e saturi di ioni ossigeno che penetrano nello smalto e, raggiungendo la dentina, agiscono per reazione chimica riuscendo a distruggere le molecole dei pigmenti coloranti.

Quali sono i metodi di sbiancamento professionali?

Il paziente viene sottoposto ad una visita iniziale e ad una accurata seduta di igiene e pulizia con ablazione del tartaro, molto utile ad eliminare le pigmentazioni più superficiali. Successivamente, a seconda delle diverse esigenze e desideri del paziente esistono numerose e complete combinazioni di prodotti e tecniche. Sostanzialmente si distingue tra sbiancamento domiciliare rapido con mascherina personalizzata predisposta dal dentista, contenente il gel sbiancante, da indossare durante il sonno, e trattamenti eseguiti in studio sempre con mascherina o direttamente alla poltrona.

I metodi più efficace e veloci sono quelli alla poltrona, tradizionali o foto-attivati, dove c’è la possibilità di esporre il gel ad una sorgente luminosa (lampada al Plasma o allo Xenon o al Laser) in modo che la reazione prima descritta risulti accelerata. Con il Laser il processo di sbiancamento agisce fin nella dentina, quindi internamente al dente. Ciò dà una durata maggiore al risultato ottenuto rispetto l’impiego della luce al Plasma o allo Xeno che agiscono invece solo sullo smalto. Un altro metodo è quello dell’utilizzo di cucchiai individuali in alluminio con macchine sbiancanti che producono vapore. Nei casi più problematici, al trattamento sbiancante si associa una tecnica più sofisticata, Veneering, che permette di preparare il dente togliendone uno strato sottilissimo di smalto solo dalla parte anteriore, quella che si vede. Poi si saldano sul dente le cosiddette faccette di ceramica” del colore e della forma desiderata, scelti in precedenza, di spessore estremamente sottile, intorno al millimetro scarso. La ceramica usata è molto pregiata e la tecnica richiede l’uso del microscopio e di una telecamera elettronica computerizzata tridimensionale.

Ci sono controindicazioni?

Numerosi studi hanno dimostrato che lo smalto, la dentina, la superficie delle otturazioni e i materiali di rivestimento non vengono aggrediti, né si riscontrano lesioni a carico delle gengive dal momento che vengono sempre ben protette. La sensibilità dentinale che si può manifestare a seguito dei trattamenti più rapidi e intensi è assolutamente transitoria.

Quanto dura l’effetto sbiancante?

Dipende dal paziente stesso: se si assicura una buona igiene orale, soprattutto dopo aver consumato cibi e bevande che macchiano, il risultato potrebbe durare anche molti anni.